Approccio
L’approccio che utilizzo è definito COSTRUTTIVISTA e fa parte delle terapie cognitivo-comportamentali.
Terapie della prima ondata
Le terapie della prima ondata fanno riferimento al comportamentismo e nascono indicativamente negli anni ’50, Le terapie della prima ondata si ispirano in particolare agli studi sull’apprendimento con condizionamento condotti nella prima metà del Novecento.
Presupposto è che vi è la negazione della possibilità di uno studio scientifico dei processi mentali interni.
Terapie della seconda ondata
Le terapie della seconda ondata nascono con lo sviluppo del cognitivismo. Il cognitivismo si concentra sullo studio di emozioni e pensieri e su come questi si sviluppino e modifichino comportamenti. Emozioni, pensieri e comportamenti sono quindi gli stati interni di cui si occupa la terapia cognitivo comportamentale. Il comportamento è quindi influenzato dall’interpretazione soggettiva della realtà, dal mondo cognitivo (pensieri, emozioni, credenze, convinzioni, immagini, processi di attribuzione personali sui dati di realtà ed effetti)
Le terapie cognitivo comportamentali rappresentano la forma di psicoterapia attualmente più studiata e validata al mondo.
All’interno delle terapie cognitive troviamo il costruttivismo.
Terapie della terza ondata
Le terapie della terza ondata nascono come sviluppo e specializzazione delle terapie di seconda ondata.
Sono un insieme di nuove forme di terapia che tendono a sottolineare l’importanza di alcuni aspetti centrali nel processo terapeutico: accettazione, spostamento dell’attenzione, pratica della mindfulness.
Costruttivimo
Il costruttivismo nel dettaglio ha come presupposto che ogni persona è il risultato di un processo di auto-organizzazione grazie al quale costruisce un sentimento di coerenza e continuità temporale. La propria conoscenza, si origina da un processo circolare tra l’Io che esperisce ed agisce e il Me che osserva e valuta. In altri termini, ogni essere umano interpreta e conferisce significato a ciò che vede, sente e vive sulla base delle caratteristiche e peculiarità che lo contraddistinguono. Ogni persona, per le sue più profonde espressioni genetiche, per l’ambiente in cui ha vissuto, per la cultura che ha e per i propri stati mentali, ha una propria personalissima visione del mondo ed un proprio modo di costruire significati presenti, passati e futuri.
All’interno di un approccio cognitivo-costruttivista, il terapeuta assume il ruolo di “perturbatore strategicamente orientato” (V. Guidano), che accompagna e guida il paziente alla scoperta di sé attraverso il riconoscimento dei propri modi di essere e di quelle emozioni critiche che, se non adeguatamente esplicitate, possono assumere la forma di sintomi e di comportamenti disadattivi.
il terapeuta non ha il compito di valutare positivamente o negativamente la realtà del paziente, né quello d’indirizzarlo verso il percorso “corretto”, ma, piuttosto, aiuta il paziente a riconoscere gli schemi mentali che sono stati costruiti, permettendogli di orientarsi all’interno della sua visione del mondo affinché possa riprendere ad agire, ripensare e migliorare i propri schemi mentali.